Quinto Conto Energia

Sono stati finalmente resi noti i dettagli del Quinto Conto Energia, il sistema degli incentivi fotovoltaico che dovrebbe prendere il via il primo luglio del 2012.

Secondo le notizie che è possibile apprendere a proposito della prima bozza del decreto, grazie al Quinto Conto Energia saranno messi a disposizione per il fotovoltaico cento milioni di euro ogni sei mesi, da luglio fino alla fine del 2014, per un totale di mezzo miliardo di euro sul tavolo.

Si tratta, come si può notare, di un importo decisamente inferiore rispetto ai sei miliardi che erano stati messi in preventivo dal sistema precedente: proprio per questo motivo, i sindacati e gli addetti ai lavori sono già sul piede di guerra, spaventati per la possibilità che numerosi posti di lavoro vengano persi a causa del taglio agli incentivi.

Il Quinto Conto Energia, secondo le informazioni messe a disposizione dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, sarebbe dovuto entrare in vigore solamente dopo aver raggiunto la somma dei sei miliardi di euro.

Il nuovo conto, in realtà, troverà applicazione solo dopo trenta giorni dalla data di comunicazione della delibera.

La tempistica, inoltre, presuppone che le regole applicative relative all’iscrizione ai nuovi registri vengano rese note e pubblicate nei trenta giorni successivi, ai quali dovranno poi seguire altri dieci giorni affinchè il bando divenga pienamente operativo.

Solo nel caso in cui entro la fine del mese di maggio si raggiungano i sei miliardi, le norme del Quinto Conto Energia diventerebbero operative il primo di luglio.
In quel caso, poi, il bando sarebbe aperto entro il dieci agosto, mentre entro l’otto novembre avverrebbe la pubblicazione di tutte le graduatorie.

Secondo le norme del Quinto Conto Energia, non solo i grandi impianti, ma anche quelli di piccole dimensioni avranno l’obbligo di iscriversi al registro apposito: da questo vincolo sono esclusi solamente gli impianti la cui potenza risulti inferiore ai dodici KW.

Chi avanza la richiesta di iscrizione, inoltre, dovrà pagare cinque euro per ogni Kw di potenza.

Tali importi, però, non verranno restituiti, nemmeno nel caso in cui gli impianti rientrino nelle graduatorie.

Venti giorni dopo l’apertura, inoltre, il gestore dei servizi energetici comunicherà le graduatorie stesse: coloro che ne faranno parte dovranno giocoforza costruire l’impianto entro un anno dalla data di pubblicazione.

Un altro aspetto relativo all’introduzione dei registri riguardo l’obbligo di individuare i parametri di priorità per la definizione della graduatoria degli impianti che possono ricevere incentivi. Tali impianti in tempi passati avrebbero goduto di premi sulla tariffa: ora, tale elemento diventa, in pratica, un requisito di partecipazione.

Tra gli altri requisiti di partecipazione, vale la pena di segnalare la sostituzione delle coperture in eternit, la sostituzione di siti contaminati, la costruzione dell’impianto su strutture la cui classe energetica è D o superiore e la sostituzione di discariche esaurite. Un altro punto che probabilmente non piacerà agli addetti ai lavori riguarda il fatto che il bonus connesso alla rimozione delle coperture in eternit non è più presente, proprio perché tale operazione rappresenta uno dei cosiddetti parametri di priorità.

Secondo il senatore Francesco Ferrante, del Partito Democratico, questa eliminazione del sistema premiante riservato a chi bonifica gli edifici dall’amianto rappresenta una “stortura incomprensibile”.

Per concludere, occorre mettere in evidenza che il taglio alle tariffe, rispetto al Conto Energia precedente, sarà nell’ordine del cinquanta per cento: tale cifra viene calcolata sulla base delle nuove tariffe ipotizzate per l’autoconsumo, che tuttavia non tengono in considerazione l’elemento di vendita dell’energia.

Paradossalmente, potrebbe verificarsi la situazione per cui gli impianti che subiranno i tagli meno consistenti saranno quelli di piccole dimensioni che probabilmente non saranno iscritti ai registri, e che tra l’altro potrebbero anche essere privi dei requisiti necessari per richiedere gli incentivi.

I tagli relativi ai grandi impianti, invece, supereranno il 65 %.

Insomma, risulta evidente che il Quinto Conto Energia deve fare i conti con i tagli economici che questo governo ha deciso: la bozza del conto, in ogni caso, può ancora essere cambiata prima di luglio.

 

Aggiornamento inizio 2012

Quinto conto energia e produzione fotovoltaico in Italia. La corsa agli incentivi per il fotovoltaico continua. Secondo il GSE, nel nostro Paese è stata registrata una crescita esponenziale. Nel corso degli ultimi sei anni il numero di impianti si è sempre raddoppiato rispetto all’anno precedente. Fino a raggiungere quota 335mila impianti nel 2011.

Purtroppo la situazione potrebbe presto mutare. Gli incentivi, che hanno rappresentato una forza propulsiva imprescindibile, sono ormai in dirittura d’arrivo. Certo, al momento i numeri raccontano un’altra storia.

Secondo quanto rilevato dal Gestore dei Servizi Energetici, lo scorso anno l’Italia è stato il quarto Paese per produzione da fonti rinnovabili nell’Europa dei 15. Il primato resta ancora saldo nelle mani tedesche. Il nostro Paese ha comunque superato la Francia.

Quanti sono gli impianti fotovoltaici nel nostro paese? Al 31 dicembre 2011, gli impianti fotovoltaici installati in Italia erano 330.196 con una potenza efficiente lorda pari a 12.773 MW. In prevalenza abbiamo impianti principali derivanti da incentivi fotovoltaici, con relativi conti energia. Mentre gli altri impianti, installati prima dell’avvento degli incentivi, hanno Certificati Verdi o godono di altri bonus.

Dove risiedono gli impianti fotovoltaici italiani? Per il 43% al Nord, il 38% al Sud e il 19% al Centro. Ma la Puglia è in testa con il 17,1%, seguita dalla Lombardia con il 10,3%. In evidenza rispetto al 2010, le Marche con il 6,2% e la Sicilia con il 6,8%.

Per questo il fotovoltaico è il settore di punta nell’ambito delle rinnovabili, incrementando la sua produzione di energia di 280 volte in soli cinque anni.

 

Aggiornamento 2011

Attendendo il Quinto Conto Energia, arriva sul portale GSE un software per il calcolo del denaro ancora disponibile prima di raggiungere il tetto massimo di 6 miliardi di euro. Oltrepassato questo termine scatterà il Quinto Conto Energia.

Software costituito da un contatore in permanente aggiornamento che rivela il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi, cosiddetto Contatore Fotovoltaico. Mettendo in funzione il calcolatore si comprende che prima dell’avvio del Quinto Conto Energia restano ancora 300 milioni di euro da erogare con tariffe incentivanti più convenienti.

A livello annuo il costo, secondo quanto si apprende dal sito GSE, è rappresentativo “degli incentivi relativo ai grandi impianti fotovoltaici del Quarto Conto Energia, iscritti ai registri in posizione utile, che non hanno ancora presentato domanda di ammissione agli incentivi e per i quali non è decorso il termine (7-9 mesi dalla data di pubblicazione delle graduatorie) entro cui comunicare al GSE il termine dei lavori di realizzazione dell’impianto”.

Inoltre il costo annuo relativo a questi impianti (che rispettano il requisito riportato nell’articolo 6, comma 3 lettera a) del DM 5 maggio 2011 e sono quindi in condizione di accedere alle tariffe incentivanti) ammonta ad oggi a un valore corrispondente a 71 milioni di euro ed è in costante aggiornamento.

Sul testo e tariffe del Quinto Conto Energia dobbiamo attendere il parere della Conferenza Stato Regioni. Secondo le ipotesi più accreditate, i nuovi tagli entreranno in vigore entro 30 giorni dalla comunicazione dell’avvenuto raggiungimento dei 6 miliardi di euro degli incentivi al fotovoltaico.

 

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