Riduzione incentivi fotovoltaici: quali le cause?
Riduzione incentivi fotovoltaici: quali le cause? È stato da poco pubblicato un dossier dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili da cui emerge come il fotovoltaico è ormai una tecnologia matura. Con la conseguenza che la produzione di un kW di energia da fotovoltaico costerà quanto produrre lo stesso quantitativo di energia elettrica da fonti convenzionali.
L’impennata dei combustibili fossili insieme al forte calo dei prezzi dei moduli fotovoltaici potrebbe portare alla “parità di rete” entro quest’anno, o, al massimo, nel 2013. Almeno nei Paesi soggetti a una maggiore irradiazione quali quelli del Sud Europa, Stati Uniti e Giappone.
Malgrado questa conclusione, l’impressione è che siano i morsi della crisi economica e le critiche ai Governi a far sì che questi tentino di ridurre l’impatto degli incentivi fotovoltaici sulla finanza pubblica. Hanno giocato poi un ruolo rilevante anche i dibattiti italiani sorti intorno al Quinto Conto Energia. Polemiche correlate all’aumento delle bollette dell’energia elettrica per cittadini e imprese.
Alcuni detrattori del sistema degli incentivi ritiene questi responsabili dell’aumento delle bollette. Mentre i sostenitori del fotovoltaico non attribuiscono agli incentivi gli incrementi dei costi e che le vere ragioni siano altre. Come i contributi al famigerato Cip6, che sostengono le fonti “assimilate” come fossero rinnovabili.
Ma l’energia solare resta al centro delle attenzioni internazionali, come riportato dal rapporto “Global Trends in Renewable Energy Investment”, pubblicato dal programma ambientale delle Nazione Unite (UNEP). Sul solare, infatti, si concentrano i maggiori investimenti a livello planetario, oltre il doppio rispetto all’eolico.