Fotovoltaico: quale futuro con la riduzione degli incentivi

L’industria italiana del fotovoltaico è difronte a un momento di grande cambiamento, gravido di potenzialità. Un momento importante e delicato. Da una parte c’è da confrontarsi con una riduzione degli incentivi, e in prospettiva con il progressivo esaurimento degli incentivi finanziari.

Dall’altra il fotovoltaico può iniziare a costituirsi come realtà autonoma. Quanto al taglio dei sostegno, questo scatterà a partire del prossimo settembre con l’entrata in vigore del cosiddetto Quinto Conto Energia. Una riduzione che dovrebbe andare dal 30 al 50%, a seconda del tipo e dalla potenza degli impianti.

Dal 2015, inoltre, gli aiuti che corrispondono a circa 6-7 miliardi di euro l’anno, spariranno del tutto. Tradotto in pratica, l’installazione di un impianto fotovoltaico nel 2016 non disporrà di alcun sostengo economico.

Gli incentivi resteranno attivi per chiunque si sia mosso per tempo, e sono garantiti per vent’anni, arrivando all’esaurimento solo nel 2035. Le principali preoccupazioni riguardano il punto di vista occupazionale.

Secondo alcune associazioni di settore, l’effetto di una possibile riduzione dei sussidi avrebbe causato il licenziamento o la messa in cassa integrazione di 2000 persone. È difficile prevedere cosa accadrà a partire da Settembre, quando le nuove regole dovrebbero entrare effettivamente in vigore.

C’è chi azzarda ipotizzando altri 5000 esuberi. In generale serpeggia un clima di consapevolezza sul fatto che le conseguenze non saranno trascurabili.

Pur non trovando un accordo sulle modalità e tempistiche, la necessità di rivedere il sistema degli incentivi è condivisa. Nel frattempo il costo dei pannelli è sceso e migliorata la loro efficienza.

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