Decreto Competitività e modifiche alla normativa incentivi
Lo “spalma incentivi” e altre modifiche per gli impianti fotovoltaici
Massimo Mucchetti del Partito democratico e Giuseppe Marinello del Nuovo Centro Destra sono i relatori del decreto Competitività, attualmente all’analisi delle Commissioni Industria e Ambiente del Senato. I due hanno depositato diciannove emendamenti al testo di legge, sul cui esame si sta cercando di accorciare i tempi per arrivare “all’aula” il prima possibile.
Le proposte di modifica presentate riguardano i principali temi contestati, quali ad esempio lo “spalma-incentivi” per il fotovoltaico (normativa che prevede una rimodulazione al ribasso degli incentivi, al fine di reperire le risorse economiche necessarie al taglio del 10% delle bollette per le imprese) e le azioni a diritto di voto maggiorato. Non ci sono state invece proposte per la revisione dell’anatocismo, ossia la capitalizzazione degli interessi sugli interessi.
GSE fotovoltaico: il decreto cambia la normativa incentivi fotovoltaico e le modalità erogazione degli incentivi
Tornando alla questione della “normativa incentivi fotovoltaico”, il testo presentato stabilisce, anzi conferma, che a partire dalla seconda metà del 2014 il Gse erogherà gli incentivi sotto forma di rate mensili. L’importo della rata sarà stimato in base al 90% della produttività media annua stimata per l’impianto, salvo poi conguagliare eventuali incongruenze.
Fotovoltaico incentivi: forti riduzioni dal 2015 in poi
Dal 2015 invece, con la riduzione degli incentivi, agli operatori saranno offerte le seguenti possibilità:
- dilazionare l’incentivo su 24 anni, invece che su 20, ricalcolandolo su una percentuale di riduzione che varia dal 25%, per un periodo residuo di 12 anni, al 17% per periodi superiori ai 19 anni.
- mantenere il periodo di incentivazione pari a 20 anni, rimodulando le rate, in modo che ci sia una fase iniziale del rimborso in cui la tariffa percentuale subisce una riduzione e una successiva in cui viene incrementata in pari misura. In caso di adesione da parte di tutti gli aventi diritto all’opzione, le percentuali, fissate dal Mise, devono garantire che nel periodo 2015-2019 si ottenga un risparmio di almeno 600 milioni l’anno.
- mantenere il periodo a 20 anni, riducendolo però a scaglioni: del 6% per gli impianti con potenza compresa tra 200 e 500 kW; dell’8% per quelli con potenza compresa tra 500 e 900 kW e del 10% per gli impianti che superano tale soglia.
Quest’ultima opzione sarò attivata automaticamente a meno che gli operatori non comunichino di voler adottare una delle alternative proposte dal GSE, entro il prossimo 30 novembre.
Tariffe omnicomprensive e sostenibilità finanziaria
Per quanto attiene alle tariffe onnicomprensive viene confermata l’impostazione, già preannunciata, che vede un taglio legato esclusivamente alla componente incentivante. Allo stesso modo viene confermata la disposizione volta a garantire la sostenibilità finanziaria dell’operazione e la possibilità per gli utenti di accedere a finanziamenti bancari, con un importo massimo corrispondente alla differenza tra l’incentivo già spettante al 31 dicembre 2014 e quello rimodulato, sulla base di specifiche convenzioni bancarie e con la garanzia della Cdp.